Testata: Modena Qui
Bimbi iperattivi, gli psichiatri protestano: «Noi, sollecitati a prescrivere farmaci»
Dopo i minori legati, un’altra scomoda verità sull’infanziaMODENA – Nell’attesa di conoscere i risultati dell’indagine interna all’Ausl di Modena su Villa Igea, dove (dalle colonne di Modena Qui) erano stati segnalati casi di minori legati per intere notti ai letti di contenzione, torna in primo piano il problema dei trattamenti psichiatrici sui bambini.
Incitati a prescrivere di più questa volta a protestare sono i neuropsichiatri infantili che si occupano dell’iperattività per l’Azienda sanitaria modenese: un gruppo di professionisti che, qualche mese fa presentò le proprie dimissioni, pur di non essere «obbligati con ordini di servizio» alla prescrizione di farmaci che non ritenevano appropriati.
L’iperattività Il gruppo Adhd di Modena (così si chiama in gergo lo stato di agitazione e di perdita di concentrazione che può colpire i bambini) attento alle polemiche internazionali nate intorno al tema dell’iperattività (l’Adhd è una nuova patologia, oggetto di accese discussioni per la sua ‘origine’ che alcuni ritengonolegata alla volontà delle case farmaceutiche di produrre e vendere determinati psicofarmaci tra cui il noto Ritalin) aveva sempre sostenuto da un lato la necessità di utilizzare farmaci in determinati casi, dall’altra la assoluta necessità di non abusarne, distinguendo esattamente tra sindromi di iperattività ed altri tipi di disagio, da curare con attività diverse.
Le dimissioni Secondo i professionisti, però, recentemente all’interno dell’Azienda pubblica sarebbe passata una linea vicina al modello americano che prevede prescrizioni più frequenti: «A Modena le diagnosi accertate di Adhd sono soltanto cinque… perché una corretta diagnosi permette di verificare come spesso comportamenti simili all’Adhd abbiano origini diverse…
– scriveva qualche mese fa il gruppo di neuropsichiatri in un’accorata lettera alla direzione sanitaria dell’Ausl – la dirigenza del servizio, però, da qualche tempo ritiene che il nostro gruppo di lavoro non stia effettuando un sufficiente numero di diagnosi di Adhd e che non ci sia una sufficiente prescrizione del farmaco (…) le indicazioni in tal senso sono ripetute e contengono frasi e atteggiamenti squalificanti che feriscono la professionalità dei sottoscritti (…) motivo per cui rassegniamo nelle mani della direzione sanitaria le nostre dimissioni in attesa dei necessari chiarimenti…».
Com’è finita In seguito alla minaccia di dimissioni del gruppo l’Ausl di Modena sembra aver fatto retromarcia sulla prescrizione degli psicofarmaci: le dimissioni non vennero accettate e il gruppo continua a lavorare. «Ma la questione non è ancora risolta – assicurano i medici – anche se per ora resistiamo».