2004 Carlezon W.A. Jr. et Al.
Effetto e conseguenze dell’uso di psicotropici sulle molecole comportamentali.
Autore: Carlezon W.A. Jr., Konradi C.
Università/laboratorio: Department of Psychiatry, Harvard Medical School and McLean Hospital, MRC 217, 115 Mill Street, Belmont, MA 02478, USA. carlezon@mclean.harvard.edu
Abstract: I bambini sono sottoposti in maniera significativa ai farmaci psicotropi. Alcuni disturbi psichiatrici insorti in bambini anche di due anni sono stati diagnosticati e risultano essere trattati con stimolanti, antidepressivi e farmaci stabilizzatori dell’umore durante il loro sviluppo cerebrale. Le difficoltà di diagnosi presenti in questo stadio dell’infanzia aumentano l’eventualità che bambini non affetti da tali patologie siano però trattati occasionalmente con questo tipo di farmaci. Inoltre la crescente disponibilità nelle scuole di bevande contenenti caffeina ha facilitato l’esposizione dei bambini agli stimolanti. In ogni caso le conseguenze dell’esposizione a psicotropi durante lo sviluppo cerebrale non sono state comprese. Sottoponendo dei ratti-cavia in prima età puberale alla prescrizione di metilfenidato stimolante, abbiamo riscontrato delle alterazioni prolungate sia molecolari che del comportamento, alterazioni consistenti in cambiamenti rapidi e visibili nelle funzioni cerebrali del sistema di gratificazione.
In studi futuri sarà importante determinare se altre classi di farmaci psicotropi provocano gli stessi effetti e se questi effetti si presenteranno anche se l’esposizione alla sostanza inizia durante altre fasi dello sviluppo. Inoltre risulterà ancora più cruciale l’uso di metodi comportamentali efficaci in grado di agire su aspetti di livello superiore delle funzioni motivazionali e cognitive, e stabilire dei nessi causali tra le alterazioni legate all’esposizione in tali comportamenti complessi e le alterazioni specifiche nella biologia molecolare delle regioni cerebrali chiave. Tale approccio può essere in grado di identificare delle classi di farmaci psicotropi che siano più o meno propensi a causare degli adattamenti comportamentali e molecolari che si perpetuino nell’età adulta. Potrebbe anche identificare fasi dello sviluppo durante le quali la somministrazione di questi agenti è maggiormente sicura o rischiosa.
Pubblicazione: Neuropharmacology. 2004;47 Suppl 1:47-60