La decisione a seguito delle polemiche sugli antidepressivi che stimolerebbero idee suicidarie a bambini e adolescenti. In occasione della ricorrenza delle Nazioni Unite il Ministro Lorenzin attiva un tavolo tecnico su questa delicata tematica. Per il portavoce di Giù le Mani dai Bambini, Luca Poma: “Un passo molto importante, ora è necessario mettersi al lavoro per tutelare la salute dei più piccoli”.
Da: quotidianosanità
Gli antidepressivi per bambini e adolescenti sono pericolosi, stimolano tendenze suicide e non sono efficaci. In particolare, sul banco degli imputati è finita la paroxetina, molecola blockbuster che non dovrebbe essere somministrata ai minori ma che detiene comunque un record di vendite grazie alla modalità di prescrizione “off label”, ovvero al di fuori delle indicazioni terapeutiche approvate dal Ministero. Una ricerca scientifica pubblicata sulBritish Medical Journal, tra le più autorevoli riviste mediche al mondo, ha recentemente denunciato le malepratiche della multinazionale farmaceutica Glaxo, leader nella produzione di psicofarmaci a base di paroxetina, con oltre 15 miliardi di dollari guadagnati nel mondo, fino ad oggi, per questa sola molecola, che per 14 lunghi anni ha deliberatamente ostacolato la ricerca indipendente al fine di non diffondere i dati sugli effetti collaterali di questi prodotti e non pregiudicarne il profilo commerciale.
Al Parlamento UE a Bruxelles, in questi giorni, sono state richieste misure urgenti, sia per vietare il commercio del farmaco – ipotesi comunque remota – sia soprattutto per attivare una procedura di deferimento all’Agenzia Europea del Farmaco (EMA) per una nuova valutazione dei prodotti medicinali a base di paroxetina nonché per aprire un’indagine finalizzata ad accertare se la multinazionale farmaceutica GlaxoSmithKline (GSK) – la quale commercializza tutt’ora l’antidepressivo, e che, pur interpellata su quest’ultimo studio BMJ, si è trincerata dietro un ostinato silenzio – non abbia violato le norme antitrust dell’UE, garantendo un vantaggio sleale al proprio prodotto, che, secondo il British Medical Journal, e “inefficace e pericoloso”. Un appello in tal senso era stato, due settimane fa, indirizzato anche al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin.