Fonte: Paginemediche.it
Uno studio comparativo sui bambini iperattivi e con disturbi dell’attenzione promosso dall’Università di Siviglia in collaborazione con il Servizio Sanitario dell’Andalusia e l’Università delle Isole Baleari ha dimostrato che circa il 40 per cento dei casi di iperattività diagnosticati risulta sbagliato.
Uno studio comparativo sui bambini iperattivi e con disturbi dell’attenzione promosso dall’Università di Siviglia in collaborazione con il Servizio Sanitario dell’Andalusia e l’Università delle Isole Baleari ha dimostrato che circa il 40 per cento dei casi di iperattività diagnosticati risulta sbagliato.
Gli esperti hanno coinvolto nella ricerca un totale di 140 bambini tra i 7 e i 14 anni d’età sospettati di soffrire del disturbo da deficit di attenzione con iperattività. Inmaculada Garcia Moreno, responsabile della ricerca e docente alla facoltà di Psicologia dell’Università di Siviglia, ha osservato in una nota che “è molto importante effettuare una diagnosi accurata del disturbo perchè molti bambini sono spesso trattati con i farmaci inutilmente”.
Tra l’altro, ha spiegato l’esperta, “fino a oggi nessuno dei trattamenti raccomandati fornisce una risposta complessivamente soddisfacente nella risoluzione dei problemi che riguardano i bambini e gli adolescenti affetti da iperattività. Sarebbe quindi decisamente meglio – ha concluso – puntare, dati i frequenti errori diagnostici, sul neurofeedback cioè sulla psicoterapia per promuovere cambiamenti significativi nel comportamento dei ragazzi in cura”.