Secondo uno studio della Yale, le radiazioni potrebbero incidere sullo sviluppo del cervello dei bambini
Di Romina McGuinness – fonte: Metro World News
L’esposizione alle radiazioni emesse dai telefoni cellulari potrebbe incidere sullo sviluppo del cervello dei bambini non ancora nati, rendendoli più suscettibili di soffrire, nel corso della loro vita, del Deficit di Attenzione e Iperattività. A dirlo sono i ricercatori della Yale School of Medicine, in un nuovo studio pubblicato sulla rivista Scientific Reports.
Il collegamento tra l’esposizione alle radiazioni dei telefoni cellulari durante la gravidanza e i problemi del comportamento di un bambino non sono mai stati più di una associazione, ma secondo il professor Hugh Taylor, principale autore dello studio, i risultati scoperti dalla sua squadra sono i primi a provare l’esistenza di un meccanismo di causa-effetto tra le due circostanze, almeno quando testate sui topi.
«L’esposizione pre-natale è la più preoccupante perché il cervello del feto è sensibilissimo» spiega Taylor a Metro. «Le radiazioni emesse dai cellulari non danneggiano il Dna come può fare un raggio X, ma possono alterare in modo permanente l’attività elettrica delle cellule, influenzando il modo in cui il cervello trasmette segnali elettronici, e quindi cambiando il modo in cui un bambino potrebbe crescere e interagire».
Le donne incinte dovrebbero smettere di usare i cellulari finché non nasce il bambino? Non correte a conclusioni affrettate, avverte Taylor.
«Non metteremmo mai un cellulare addosso a una donna in gravidanza per 24 ore al giorno: esporre il feto a tali radiazioni sarebbe immorale. Ciò che lo studio mostra è che il collegamento è qualitativo. In ogni modo il feto di un topo è diverso dai nostri, per questo abbiamo bisogno di tutte le cautele quando attribuiamo i risultati agli esseri umani».
Prima di farvi prendere dal panico, è importante prendere coscienza del fatto che non è tanto tenere il telefono all’orecchio che potrebbe danneggiare il feto, quanto averlo sempre vicino e acceso.
«Tutto il tempo che è acceso il cellulare emette segnali e radiazioni. Le radiazioni si dissipano velocemente quindi bisognerebbe tenere una buona distanza tra il cellulare e la pancia; non dormire con il dispositivo vicino e non tenerlo in tasca alla vita» aggiunge Taylor.
L’esposizione alle radiazioni emesse dai telefoni cellulari potrebbe incidere sullo sviluppo del cervello dei bambini non ancora nati, rendendoli più suscettibili di soffrire, nel corso della loro vita, del Deficit di Attenzione e Iperattività. A dirlo sono i ricercatori della Yale School of Medicine, in un nuovo studio pubblicato sulla rivista Scientific Reports.
Il collegamento tra l’esposizione alle radiazioni dei telefoni cellulari durante la gravidanza e i problemi del comportamento di un bambino non sono mai stati più di una associazione, ma secondo il professor Hugh Taylor, principale autore dello studio, i risultati scoperti dalla sua squadra sono i primi a provare l’esistenza di un meccanismo di causa-effetto tra le due circostanze, almeno quando testate sui topi.
«L’esposizione pre-natale è la più preoccupante perché il cervello del feto è sensibilissimo» spiega Taylor a Metro. «Le radiazioni emesse dai cellulari non danneggiano il Dna come può fare un raggio X, ma possono alterare in modo permanente l’attività elettrica delle cellule, influenzando il modo in cui il cervello trasmette segnali elettronici, e quindi cambiando il modo in cui un bambino potrebbe crescere e interagire».
Le donne incinte dovrebbero smettere di usare i cellulari finché non nasce il bambino? Non correte a conclusioni affrettate, avverte Taylor.
«Non metteremmo mai un cellulare addosso a una donna in gravidanza per 24 ore al giorno: esporre il feto a tali radiazioni sarebbe immorale. Ciò che lo studio mostra è che il collegamento è qualitativo. In ogni modo il feto di un topo è diverso dai nostri, per questo abbiamo bisogno di tutte le cautele quando attribuiamo i risultati agli esseri umani».
Prima di farvi prendere dal panico, è importante prendere coscienza del fatto che non è tanto tenere il telefono all’orecchio che potrebbe danneggiare il feto, quanto averlo sempre vicino e acceso.
«Tutto il tempo che è acceso il cellulare emette segnali e radiazioni. Le radiazioni si dissipano velocemente quindi bisognerebbe tenere una buona distanza tra il cellulare e la pancia; non dormire con il dispositivo vicino e non tenerlo in tasca alla vita» aggiunge Taylor.