Di Marta Buonadonna – Fonte: Panorama.it
Uno studio su madri e figli cinesi ha appurato che se la madre è esposta al fumo altrui in gravidanza il feto può subire conseguenze a livello neurologico che interessano la sua sfera emotiva e comportamentale
Che in gravidanza il fumo della mamma nuoccia al feto si sapeva già. Che il fumo passivo faccia male ai bambini pure. Una nuova ricerca è andata oltre e ha appurato che anche il fumo passivo subìto dalla madre in gravidanza ha il potere di interferire con il corretto sviluppo del bambino. Qui però non si parla di calo ponderale, nascita prematura o malformazioni del feto, ma di disturbi del comportamento che affliggerebbero i figli di madri che vivono con mariti fumatori in percentuale nettamente maggiore rispetto ai figli nati in ambienti privi di fumo.
Altri studi precedenti avevamo trovato un legame tra l’ADHD, la sindrome da deficit di attenzione e iperattività, e il fumo della madre subìto dal feto nella pancia. La nuova ricerca dell’Università della Pennsylvania, pubblicata sulla rivista NeuroToxicology, svela però che anche quando la madre non fuma, se durante la gravidanza è esposta al fumo passivo o più in generale all’inquinamento ambientale da tabacco, gli effetti sul feto sarebbero quindi altrettanto nocivi.
Lo studio esamina i dati riguardanti 646 coppie mamma-figlio in Cina, dove la percentuale di fumatori tra gli uomini supera il 70%, e conclude che il 25% dei figli nati da madri esposte al fumo passivo mostravano segni di disturbi comportamentali, rispetto al 16% di quelli nati da madri non esposte a questo tipo di inquinamento.
Per verificare la presenza di disturbi del comportamento è stata somministrata ai bambini la Child Behavior Check List, un questionario con 99 domande tese a misurare il livello di problemi emotivi e comportamentali nei bambini. I risultati sono stati corretti tenendo condo del livello di istruzione dei genitori, della loro occupazione, dei problemi psicologici e dello stato matrimoniale.
I figli di madri esposte al fumo passivo avevano il 10% di possibilità in più di ottenere risultati peggiori nei test di competenza linguistica, intelligenza e problemi di comportamento, come scarsa attenzione e aggressività. “Il messaggio cruciale per le donne in gravidanza”, riassume Jianghong-Liu, professore associato alla Penn School of Nursing, autore dello studio, “è di proteggere il feto dall’esposizione al fumo passivo”, evitando di esporvici esse stesse. E questa potrebbe diventare una raccomandazione da inserire tra quelle date normalmente alle donne che scoprono di aspettare un bambino, insieme a quelle di evitare gli alcolici e il fumo attivo.
Che in gravidanza il fumo della mamma nuoccia al feto si sapeva già. Che il fumo passivo faccia male ai bambini pure. Una nuova ricerca è andata oltre e ha appurato che anche il fumo passivo subìto dalla madre in gravidanza ha il potere di interferire con il corretto sviluppo del bambino. Qui però non si parla di calo ponderale, nascita prematura o malformazioni del feto, ma di disturbi del comportamento che affliggerebbero i figli di madri che vivono con mariti fumatori in percentuale nettamente maggiore rispetto ai figli nati in ambienti privi di fumo.
Altri studi precedenti avevamo trovato un legame tra l’ADHD, la sindrome da deficit di attenzione e iperattività, e il fumo della madre subìto dal feto nella pancia. La nuova ricerca dell’Università della Pennsylvania, pubblicata sulla rivista NeuroToxicology, svela però che anche quando la madre non fuma, se durante la gravidanza è esposta al fumo passivo o più in generale all’inquinamento ambientale da tabacco, gli effetti sul feto sarebbero quindi altrettanto nocivi.
Lo studio esamina i dati riguardanti 646 coppie mamma-figlio in Cina, dove la percentuale di fumatori tra gli uomini supera il 70%, e conclude che il 25% dei figli nati da madri esposte al fumo passivo mostravano segni di disturbi comportamentali, rispetto al 16% di quelli nati da madri non esposte a questo tipo di inquinamento.
Per verificare la presenza di disturbi del comportamento è stata somministrata ai bambini la Child Behavior Check List, un questionario con 99 domande tese a misurare il livello di problemi emotivi e comportamentali nei bambini. I risultati sono stati corretti tenendo condo del livello di istruzione dei genitori, della loro occupazione, dei problemi psicologici e dello stato matrimoniale.
I figli di madri esposte al fumo passivo avevano il 10% di possibilità in più di ottenere risultati peggiori nei test di competenza linguistica, intelligenza e problemi di comportamento, come scarsa attenzione e aggressività. “Il messaggio cruciale per le donne in gravidanza”, riassume Jianghong-Liu, professore associato alla Penn School of Nursing, autore dello studio, “è di proteggere il feto dall’esposizione al fumo passivo”, evitando di esporvici esse stesse. E questa potrebbe diventare una raccomandazione da inserire tra quelle date normalmente alle donne che scoprono di aspettare un bambino, insieme a quelle di evitare gli alcolici e il fumo attivo.