Fonte: Doctor33
Secondo uno studio pubblicato su Jama Pediatrics il rischio di disturbi ipercinetici e di comportamenti simili al deficit di attenzione-iperattività (Adhd) aumenta nei figli di madri che hanno assunto paracetamolo in gravidanza.
«Dato l’uso frequente del farmaco questi risultati sono rilevanti in termini di salute pubblica, ma sono necessarie ulteriori indagini» dice Jørn Olsen, ricercatore dell’Istituto di Sanità Pubblica all’Università di Aarhus in Danimarca e coautore dell’articolo. Se usati in gestazione, diversi farmaci prescrivibili possono avere conseguenze negative per il feto, ma quelli da banco sono considerati sicuri. E il paracetamolo, noto anche come acetaminofene, è il farmaco da banco più comune: per alleviare dolori e febbre lo assume circa metà delle donne incinte, secondo stime danesi e statunitensi. «Studi recenti indicano che l’esposizione prenatale al paracetamolo potrebbe causare disfunzioni comportamentali attraverso un’interferenza con gli ormoni sessuali o con quelli tiroidei, essenziali per lo sviluppo cerebrale» spiega il ricercatore, ricordando che l’Adhd è uno dei disturbi neurocomportamentali più comuni, caratterizzato da disattenzione, iperattività, impulsività e disregolazione emozionale, e che i disturbi ipercinetici rappresentano una forma particolarmente grave di Adhd. Da qui sono partiti Olsen e colleghi: usando i dati del Danish National Birth Cohort i ricercatori danesi hanno identificato 64.322 bambini nati vivi e le loro madri, valutando l’uso di paracetamolo in gravidanza attraverso interviste telefoniche. I dati sono poi stati incrociati con le prescrizioni di Ritalin un farmaco usato nell’Adhd, e con le diagnosi di disturbi ipercinetici recuperate dal Danish National Hospital Registry o dal Danish Psychiatric Central Registry E i risultati confermano l’ipotesi: i bambini le cui madri hanno usato paracetamolo in gravidanza avevano maggiori probabilità di ricevere una diagnosi ospedaliera di disturbi ipercinetici o di usare farmaci per l”Adhd. Ma Miriam Cooper, dell’Institute of Psychological Medicine della Cardiff University in Galles, ammonisce: «Questi risultati vanno interpretati con cautela e non devono cambiare la pratica clinica, anche se forniscono basi da cui partire per ulteriori analisi sulle potenziali relazioni tra uso di paracetamolo in gestazione e alterazioni nello sviluppo neurologico dei bambini».