Articolo di Giovanni Belmonte per stateofmind del settembre 2018
Secondo un recente studio, per una più efficace gestione dei contesti scolastici complessi gli insegnanti dovrebbero cercare di costruire solide relazioni con i bambini e ignorare i comportanti lievemente negativi presenti all’interno della classe per focalizzare maggiormente l’attenzione sui comportamenti corretti.
Gli insegnanti devono essere formati in maniera adeguata alla gestione di contesti scolastici oggi sempre più complessi che includono bambini e adolescenti con diversi disturbi del comportamento.
All’interno dei contesti scolastici, i bambini che presentano dei disturbi del comportamento possono rendere più complessa e impegnativa l’esecuzione delle normali attività.
In particolare, tra i bambini che presentano un elevato livello di attività all’interno delle classi, vi sono coloro che presentano:
In questo contesto, tutt’altro che semplice da gestire, una nuova ricerca condotta dall’Università di Exeter Medical School, pubblicata su Psychological Medicine, ha studiato l’applicazione di uno specifico programma di formazione chiamato Incredible Years Teacher Classroom Management Program.
I principi fondamentali, su cui esso si basa, includono la costruzione di solide relazioni sociali tra insegnanti e bambini e l’importanza di ignorare i comportanti lievemente negativi che spesso sono presenti all’interno delle classi, per focalizzare maggiormente l’attenzione sui comportamenti corretti.
Lo studio STARS (Supporting Teachers and Children in Schools) è stato finanziato dal National Institute for Health Research (NIHR) con lo scopo di promuovere un maggior benessere sociale ed emotivo, dato che precedenti ricerche mostravano che circa il 10% dei bambini presentava uno stato di salute mentale a rischio. In particolare, la condizione più comune e persistente è rappresentata dai gravi problemi comportamentali dei bambini con disturbi della condotta.
I risultati dello studio sono stati misurati tramite una combinazione di questionari compilati da insegnanti, genitori e bambini stessi; in più, una serie di osservatori indipendenti hanno partecipato alle lezioni in un quarto delle scuole incluse nella ricerca, senza sapere se gli insegnanti avessero intrapreso o meno il percorso di formazione.
Il professor Tamsin Ford, presso l’University of Exeter Medical School, ha affermato:
Dai nostri risultati è emerso che questo percorso di formazione favorisce uno stato di benessere psicologico in tutti bambini, ma è particolarmente importante aver osservato un beneficio maggiore sui bambini che inizialmente presentavano delle difficoltà comportamentali, cognitive, relazionali etc..
Inoltre, a parte i miglioramenti della salute mentale, del comportamento e della concentrazione, gli insegnanti hanno particolarmente apprezzato il percorso di formazione e l’hanno ritenuto molto utile. Ad esempio, alcuni insegnati come Sam Scudder, presso la scuola Withycombe Raleigh di Exmouth, e Kate Holden, della scuola elementare di Ipplepen, hanno messo in evidenza che ignorare i comportamenti lievemente negativi, che interrompono spesso le attività curriculari, e lodare i comportamenti corretti come, ad esempio, i bambini che ascoltano in silenzio, generava un miglioramento del clima di classe, e permetteva anche che questi bambini non venissero ignorati dagli insegnanti, troppo spesso occupati a interrompere i comportamenti lievemente scorretti e disturbanti messi in atto da altri bambini.