“Il Resto”, sito web di informazione locale di Matera, ha ricevuto una diffida legale dalla Shire Italia: “Ritrattare quanto è stato scritto sulle strategie di marketing di Shire per introdurre un nuovo psicofarmaco per bambini in Italia, oppure venir denunciati in Tribunale e pagare i danni”,
Fonte: www.sanitaliaweb.it
questa la sintesi della diffida secondo quanto riferisce il sito web lucano. Poma (giornalista, Giù le Mani dai Bambini): “Molto grave l’atteggiamento di Shire che vuole censurare internet: come al solito le multinazionali se la prendono solo con le piccole realtà e soffocano la libertà di espressione sul web”.
La storia è di quelle “da manuale”, ma per essere compresa richiede una premessa. A inizi 2011 SHIRE® – multinazionale farmaceutica inglese da oltre 3 miliardi di euro di fatturato – dà mandato a un’agenzia internazionale di pubbliche relazioni di promuovere in Italia iniziative sull’ADHD, la Sindrome da iperattività e deficit di attenzione (bambini troppo agitati e distratti), spesso “curata” con potenti psicofarmaci. Congressi, dialogo con la classe medica, articoli sui giornali: un’azione apparentemente culturale e di sensibilizzazione per informare su un disagio che riguarda sempre più famiglie e scuole, anche nel nostro paese. Nessuno però all’epoca sospetta che proprio SHIRE® sta per introdurre in Italia uno psicofarmaco per bambini, la Guanfacina, una vecchia molecola anti-ipertensiva autorizzata negli Stati Uniti i cui effetti collaterali – tra i quali grave confusione e depressione delle funzioni mentali (1) – non sono ancora stati misurati sui minori, ma che la multinazionale inglese vorrebbe riciclare per l’uso sui bimbi: una sperimentazione su bambini è – su iniziativa di SHIRE – in corso in quel periodo nella massima riservatezza (2) in un centro ricerche di Pisa.
Furono proprio i giornalisti della redazione di “Giù le Mani dai Bambini” – il più rappresentativo comitato indipendente per la farmacovigilanza pediatrica in Italia (www.giulemanidaibambini.org) a svelare i piani di SHIRE® in Italia, il cinque luglio scorso, lanciando un comunicato stampa estremamente dettagliato (3) e completo di tutte le prove circa i piani di sviluppo nel nostro paese per il redditizio business di quelle che un noto psichiatra americano, Allen Frances, ha recentemente definito “droghe legali in grado di dare più dipendenza di quelle illegali”.Lo scandalo esplose subito: un’interrogazione parlamentare venne depositata alla Camera dei Deputati a firma dell’On. Paola Binetti e di altri deputati (4) e un’analoga iniziativa venne assunta al Parlamento Europeo dall’On. Cristiana Muscardini (5). Se ne parlò molto sui mass-media nazionali (6) e internazionali (7), fino in Australia, con il risultato che anche il Ministro della Salute Ferruccio Fazio ordinò una verifica dei NAS sulle presunte attività “promozionali” da parte di SHIRE®, verifica che – come spesso succede in Italia – si concluse con un nulla di fatto. “Le modalità di svolgimento dell’indagine dei NAS – conferma Luca Poma, giornalista e portavoce di “Giù le Mani dai Bambini” – hanno del ridicolo, tanto furono approssimative. L’unica cosa che avrebbero dovuto fare, ovvero sequestrare il contratto che provava il legame l’agenzia di PR e la multinazionale farmaceutica, guarda caso non l’hanno fatta, non mi risulta che abbiano neppure tentato di accedere nelle sedi ove esso era presumibilmente custodito, si sono limitati a riportare nelle loro conclusioni documenti presenti su internet, peraltro pubblicati da noi. Tanto fu scandalosa la gestione di questo dossier da parte dei NAS che scrivemmo una lettera aperta di protesta al Ministro Fazio (8)”
E siamo a oggi, quando – a sorpresa, nel corso delle feste per il ponte di Ognissanti, mesi dopo la fine della “querelle” – l’Avvocato Riccardo Francalanci per conto di SHIRE Italia con una lettera dai toni ultimativi ha diffidato un piccolo periodico di Matera, on-line su www.ilresto.tv, dal rimuovere immediatamente un articolo che rendicontava sull’accaduto in quei giorni di luglio. (9)
“E’ surreale che SHIRE trascini in tribunale – come ha annunciato di voler fare – un sito internet che ha come unica colpa quella di aver ripreso notizie ampiamente circolate sui mass-media nazionali e non solo, ha dichiarato Luca Poma. Perché non diffidano l’ADN Kronos che pure riprese la notizia, o Affari Italiani, o il quotidiano La Stampa, o la radio di Stato Australiana “SBS”? Nel perfetto stile delle multinazionali se la prendono solo con i più piccoli. Nella lettera legale di diffida, SHIRE afferma che la nostra denuncia di luglio non sarebbe abbastanza documentata: perché allora non attaccano direttamente noi? Tutto quello che abbiamo affermato è invece dettagliatamente documentato, tanto che SHIRE non si è mai azzardata a smentirlo (10). Lo stesso Amministratore delegato dell’agenzia di pubbliche relazioni incaricata da loro – con grande onestà intellettuale – ha ammesso l’esistenza dell’incarico per promozionale l’ADHD, e guarda caso SHIRE sta per introdurre uno psicofarmaco da somministrare ai bambini proprio per quella patologia: il nesso causale pare chiaro, o perlomeno degno di indagine giornalistica. Ora un piccolo giornale web di provincia è posto dinnanzi a una scelta: tutelare la libertà di espressione con il rischio di gravi problemi giudiziari, oppure auto-censurarsi per timore dei danni che la SHIRE richiederà e che porterebbero alla sicura chiusura della testata. L’atteggiamento arrogante della multinazionale è sconcertante: dal momento che uno psicofarmaco è stato autorizzato per l’uso sui bambini negli Stati Uniti, dove 11 milioni di bimbi sono quotidianamente drogati nella speranza vana di risolvere problemi di comportamento o di migliorare le performance scolastiche, tutto sarebbe regolare, e chi si permette di obiettare o di criticare la spregiudicatezza del marketing farmaceutico va denunciato, i giornali devono essere fatti tacere, e i risarcimenti per danno all’immagine devono fioccare nelle già ricche casse delle aziende farmaceutiche. Ebbene – conclude Poma – se sono questi i soggetti ai quali è affidata la salute nel nostro paese, temo che tra non molto anche in Italia si registreranno gli abusi già visti in USA”
LINK DI DOCUMENTAZIONE E APPROFONDIMENTO:
(1) http://medicinasalute.com/curare/farmaci/farmaco/guanfacina-tx/
(2) SHIRE non ha mai emesso alcun comunicato stampa per informare l’opinione pubblica dell’avvio della sperimentazione sui bambini della Guanfacina, finalizzata ad introdurre in Italia lo psicofarmaco
(3) http://www.giulemanidaibambini.org/stampa/glm_pressrelease__168.pdf
(4) http://www.giulemanidaibambini.org/lettere/lettera131.pdf
(5) http://www.giulemanidaibambini.org/lettere/lettera133.pdf
(6) http://www.giulemanidaibambini.org/stampa/glm_diconodinoi__1345.pdf e http://www.giulemanidaibambini.org/stampa/glm_diconodinoi__1346.pdf
(7) http://www.giulemanidaibambini.org/video/videoplayer.php?v=player.swf?src=PAA_SBS.flv
(8) http://www.giulemanidaibambini.org/stampa/glm_pressrelease__170.pdf
(9) http://www.ilresto.tv/2011/10/primo-piano/shire-italia-diffida-articolo
(10) SHIRE non ha mai rettificato quanto denunciato da “Giù le Mani dai Bambini” ne ha mai emesso un comunicato stampa che confutasse le accuse o le smentisse