Vivo in USA da 22 anni e mio figlio, adottato alla nascita, è stato diagnosticato con autismo all’età di 3 anni perchè ancora non parlava e non riusciva ad andare in bagno da solo.Non ci ho mai creduto, e con mio marito abbiamo iniziato una terapia d’urto che ci è costata una follia. Logopedista tutti i giorni della settimana (si, inclusa la domenica), terapia della musica una volta a settimana e terapia del comportamento (ABA) 3 volte a settimana.
Ho avuto 4 ragazze alla pari, tutte italiane, che per 4 anni mi hanno portato i bambini – mia figlia doveva venire per forza non sapendo dove potevo lasciarla – da un terapista all’altro.
Lo abbiamo immediatamente portato da una specialista del protocollo DAN (Defeact Autism Now) che ancora adesso lo tiene sotto controllo.
Abbiamo dovuto eliminare molti cibi per i primi 6 mesi e poi li abbiamo reintrodotto uno alla volta per vedere le sue reazioni, e – pur lavorando full-time – ho passato i weekend a cucinare e surgelare per la settimana. Nel giro di 6 mesi parlava. A 5 anni, all’inizio del kindegarten, lo abbiamo fatto mettere in un corso speciale per bambini che avevano difficoltà di comunicazione. Dopo 3 mesi ci hanno chiamato per dire che non avevano idea del motivo per cui stava in quella classe, così lo hanno spostato in un corso normale…
Ha fatto le scuole statali, con ottimi voti, fino alla quarta; alla quinta lo abbiamo spostato in una scuola molto più impegnativa, e sta andando benissimo. Ad agosto inizierà la settima.
Vedo molte mamme, americane e italiane, che preferiscono portare i figli subito dallo psicologo piuttosto che accollarsi il peso di gestire i capricci, gli strilli, i pianti, eccetera.
Anche con la scuola, anche se in misura minore che in Italia, si vedono mamme rincorrere lo psichiatra per farsi fare una diagnosi, così possono riempire i figli di medicine e farsi dare le “accomodations” dalla scuola, per un percorso più facile e meno impegnativo.
Mi chiedo spesso come sarà la società di domani, con tutti questi individui bollati da piccoli con delle diagnosi eccessive, e perchè i genitori non si assumono il peso delle loro responsabilità.
Cosa è cambiato, mentalmente, da quando noi eravamo piccoli, e perché…? Andiamo avanti…..
(lettera firmata in originale)