Il testo del manifesto del Forum sulla Medicalizzazione dell’Educazione e della Società, membro del Comitato GiùleManidaiBambini, e che il Comitato stesso ha sottoscritto e condiviso.
La società brasiliana sta passando per un processo di crescente medicalizzazione di tutti i settori dell’esistenza.
Per medicalizzazione si intende il processo che trasforma artificialmente questioni non mediche in problemi medici. Problemi d’ordine diverso sono presentati come “malattie”, “patologie”, “disturbi” che non prendono in considerazione le grandi questioni politiche, sociali, culturali e affettive che affliggono la vita delle persone. Questioni collettive sono trasformate in individuali; problemi sociali e politici sono trasformati in questioni biologiche. Questo processo, che genera sofferenza psicologica, responsabilizza gli individui e le loro famiglie per i problemi mentre i governi, le autorità e i professionisti sono liberati dalle loro responsabilità.
Non appena trasformati in “malati” gli individui sono trasformati in “pazienti” e conseguentemente in “consumatori” di trattamenti, terapie e medicine che trasformano i loro corpi nel soggetto che incorpora questi problemi i quali, nella logica medicalizzante, dovranno essere curati individualmente. Molto spesso famiglie, professionisti, autorità, governanti e legiferanti, si sottraggono così alle loro responsabilità per quanto riguarda le questioni sociali: sono le persone che hanno dei “problemi”, presentano “disfunzioni”, “non si adattano”, sono “malati” e sono addirittura oggetto di indagine e azione giuridica.
L’apprendimento e i modi d’essere e di agire – campi di grande complessità e diversità – sono gli obiettivi preferiti della medicalizzazione. Bisogna qui sottolineare che storicamente sono proprio le insoddisfazioni e i momenti di riflessione che costruiscono le basi per eventuali cambiamenti di ordine sociale e sono proprio queste situazioni che permettono i cambiamenti delle forme degli ordini sociali e il superamento di preconcetti e disequilibri socioeconomici.
La definizione della “malattia” di un determinato individuo crea una seconda esclusione, l’esclusione di coloro che già erano esclusi – socialmente, affettivamente, nell’ambito educativo – protetta quest’ultima, da un discorso di pretesa inclusione.
La medicalizzazione svolge così la funzione di controllare e sottomettere le persone, soffocando i dibattiti e le situazioni di disagio; svolge inoltre un ruolo ancora più perverso che è quello di nascondere violenze fisiche e psicologiche, trasformando queste persone in “portatori di disturbi comportamentali e dell’apprendimento”.
In Brasile, la critica e l’opposizione ai processi medicalizzanti è ancora molto incipiente. Ed è in questo contesto che nasce il Forum sulla Medicalizzazione dell’ Educazione e della Società, che ha come obiettivi: stimolare la collaborazione di istituzioni, movimenti sociali, gruppi e individui verso l’affrontare e il superare il fenomeno della medicalizzazione, così come mobilitare la società verso uno sguardo critico verso la medicalizzazione dell’apprendimento e del comportamento.
Il carattere del Forum è politico e di azione permanente, partendo dalla qualità dei nessi collaborativi che legano i partecipanti nella costruzione di azioni collegiali siccome le decisioni prese all’interno del Forum, sono prese preferibilmente per consenso. E’ composto da istituzioni, movimenti e individui che hanno interesse nel tema e affinità con gli obiettivi del Forum.
– Contro i processi di medicalizzazione della vita.
– Difesa delle persone che stanno vivendo un processo di medicalizzazione.
– Difesa dei Diritti Umani.
– Difesa dello Statuto del Bambino e dell’Adolescente.
– Diritto ad un’ Educazione pubblica gratuita, democratica, laica, di qualità e socialmente certificata per tutte e tutti.
– Diritto alla Salute in difesa del Sistema Unico per la Salute (SUS/ ASL brasiliano) e dei suoi principi.
– Rispetto della diversità e specialmente della peculiarità dei processi di apprendimento.
– Valorizzazione e comprensione del fenomeno della medicalizzazione attraverso approcci interdisciplinari.
– Valorizzazione della partecipazione popolare.
I. Ampliare la democratizzazione del dibattito
– Stabilire meccanismi di interazione con la società civile
I.1 Rendere popolare il dibattito, senza perdere il rigore scientifico.
I.2 Pluralizzare i mezzi di diffusione, includendo volantinaggi, siti, pannelli e poster…
I.3 Elaborare strategie per occupare spazi nei media.
– Elaborare metodi di interazione con il mondo Accademico
I.1 Ampliare la discussione a professionisti di aree diverse;
I.2 Costruire strategie per occupare spazi nei corsi di formazione iniziale e continua per professionisti delle diverse aree.
I.3 Fornire base di appoggio a proposte curricolari di umanizzazione delle pratiche educative e sanitarie.
– Favorire l’uso sociale del termine e dei significati legati alla medicalizzazione e alle sue conseguenze
I.1 Riconoscere le necessità delle famiglie che attraversano processi di medicalizzazione.
I.2 Chiarire e spiegare i rischi del vizio da droghe (tossicodipendenze) – lecite e illecite- quali conseguenze della medicalizzazione.
– Diffondere la comprensione sulla diversità e la storicità dei processi di apprendimento e di sviluppo umano.
II. Elaborare strategie che sovvertano la logica medicalizzante
– Incrementare la produzione teorica nel campo della critica verso la medicalizzazione.
– Intervenire nella formulazione di politiche pubbliche dando sussidio all’apparizione di nuove basi teoriche per la definizione dei concetti di essere umano e di società.
– Dare appoggio alle iniziative di accoglimento e rafforzamento delle famiglie, demistificando pretesi benefici della medicalizzazione.
– Aiutare ogni tipo di azione intersettoriale che affronti tematiche e processi di medicalizzazione della vita.
Dall’11 al 13 di novembre del 2010 circa mille professionisti della Sanità e dell’Educazione, studenti e rappresentanti di varie istituzioni e movimenti, parteciparono al I° Seminario Internazionale intitolato: “L’Educazione medicalizzata : Dislessia, ADHD e altri supposti disturbi”, a San Paolo del Brasile.
Come azione politica dell’evento fu lanciato il Fórum Sobre Medicalização da Educação e da Sociedade, che avrebbe agito come organo di azione permanente con finalità di stimolo e articolazione dell’azione di varie entità, gruppi e persone rivolte a far fronte e superare il fenomeno della medicalizzazione, oltre a mobilizzare la società per sviluppare uno spirito critico verso la medicalizzazione dell’apprendimento e del comportamento. Durante la presentazione del Forum fu approvato il Manifesto che, in questa stessa occasione, ottenne l’adesione di 450 partecipanti e 27 istituzioni. Questo documento mette in evidenza gli obiettivi del Forum, le sue direttive e proposte d’azione. Gli incontri del Forum si sono susseguiti mensilmente fin dal 18 dicembre del 2010; l’attività del Forum prosegue tutt’ora.