Musiche Per Viaggiatori Distratti Banksville Records

giù le mani dai bambini news

Di GB – Fonte: http://rock-impressions.com/vari_musicheperviaggiatori1.htm

Non sono mai stato un amante delle raccolte, nel senso che non ho mai provato molto interesse per collezioni di materiale, soprattutto se già edito, ma ci sono delle eccezioni, le cosiddette compilations risvegliano il mio interesse quando contengono materiale inedito o quando hanno un tema portante, che trasforma in ricerca quanto proposto e infine quando hanno una finalità che non sia commerciale. Questa raccolta proposta dalla Banksville Records sostiene l’associazione pediatrica Giù Le Mani Dai Bambini (http://www.giulemanidaibambini.org/), che in particolare si prefigge di sensibilizzare i genitori contro l’utilizzo sempre più diffuso di psicofarmaci per il controllo del carattere troppo vivace dei figli, negli USA è già una piaga sociale e già questa è una buona motivazione per l’acquisto del cd, inoltre gli artisti raggruppati dalla Banksville sono tutti outsiders, gente impegnata in musiche piuttosto ricercate e sperimentali. Infine non manca qualche inedito.
Il disco si apre col rifacimento molto personalizzato del classico degli Who “The Kids Are Allright”, inciso proprio per questa raccolta e in cui partecipano molti degli artisti coinvolti nella raccolta, che sono Paolo Baltaro, Fabrizio Consoli, S.A.D.O., Gabriel Delta, Emma Re, Slivovitz e Pier Micheletti. Li ho citati tutti per sottolineare il merito di aver contribuito a questa iniziativa benefica. Il brano scritto da Townshend è stato riletto in modo personale e interessante, una buona prova. L’album propone ben quindici tracce di cui cinque inedite, le restanti sono estrapolate dai rispettivi dischi degli artisti citati, alcuni di non facile reperibilità. La raccolta apparentemente ha un carattere facile, i “viaggiatori distratti” solitamente non fanno caso alla musica che ascoltano, basta che riempia dei vuoti, ma è ovvio che il titolo è anche provocatorio, in realtà ci sono molte raffinatezze e non mancano le sperimentazioni, dal jazz avanguardistico dei S.A.D.O. e degli Slivovitz, al folk evoluto di Consoli, alla vocalità raffinata della Re, tutto materiale che impegna gli ascoltatori esigenti, eppure sono anche brani che stanno bene come sottofondo, coniugando semplicità e complessità in modo davvero seducente.
In definitiva sono molti i motivi per aderire a questa iniziativa, al di là dei facili moralismi si può ascoltare grande musica e fare del bene al tempo stesso.
Non sono mai stato un amante delle raccolte, nel senso che non ho mai provato molto interesse per collezioni di materiale, soprattutto se già edito, ma ci sono delle eccezioni, le cosiddette compilations risvegliano il mio interesse quando contengono materiale inedito o quando hanno un tema portante, che trasforma in ricerca quanto proposto e infine quando hanno una finalità che non sia commerciale. Questa raccolta proposta dalla Banksville Records sostiene l’associazione pediatrica Giù Le Mani Dai Bambini (http://www.giulemanidaibambini.org/), che in particolare si prefigge di sensibilizzare i genitori contro l’utilizzo sempre più diffuso di psicofarmaci per il controllo del carattere troppo vivace dei figli, negli USA è già una piaga sociale e già questa è una buona motivazione per l’acquisto del cd, inoltre gli artisti raggruppati dalla Banksville sono tutti outsiders, gente impegnata in musiche piuttosto ricercate e sperimentali. Infine non manca qualche inedito.
Il disco si apre col rifacimento molto personalizzato del classico degli Who “The Kids Are Allright”, inciso proprio per questa raccolta e in cui partecipano molti degli artisti coinvolti nella raccolta, che sono Paolo Baltaro, Fabrizio Consoli, S.A.D.O., Gabriel Delta, Emma Re, Slivovitz e Pier Micheletti. Li ho citati tutti per sottolineare il merito di aver contribuito a questa iniziativa benefica. Il brano scritto da Townshend è stato riletto in modo personale e interessante, una buona prova. L’album propone ben quindici tracce di cui cinque inedite, le restanti sono estrapolate dai rispettivi dischi degli artisti citati, alcuni di non facile reperibilità. La raccolta apparentemente ha un carattere facile, i “viaggiatori distratti” solitamente non fanno caso alla musica che ascoltano, basta che riempia dei vuoti, ma è ovvio che il titolo è anche provocatorio, in realtà ci sono molte raffinatezze e non mancano le sperimentazioni, dal jazz avanguardistico dei S.A.D.O. e degli Slivovitz, al folk evoluto di Consoli, alla vocalità raffinata della Re, tutto materiale che impegna gli ascoltatori esigenti, eppure sono anche brani che stanno bene come sottofondo, coniugando semplicità e complessità in modo davvero seducente.
In definitiva sono molti i motivi per aderire a questa iniziativa, al di là dei facili moralismi si può ascoltare grande musica e fare del bene al tempo stesso.

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