COMUNICATO STAMPA DEL 27/12/2011
Circolare AIFA (Agenzia del Farmaco): fino a un terzo dei piccoli pazienti in terapia con Strattera riscontrano aumenti anomali di pressione e battito cardiaco. Poma (Giù le Mani dai Bambini): “Tentando di risolvere un problema di comportamento, si espongono i bambini a bravi rischi”.
E’ di questi giorni la decisione dell’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) di indicare nuovi e più stringenti parametri per l’utilizzo dell’Atomoxetina (nome commerciale Strattera), il farmaco della Eli Lilly utilizzato anche in Italia per la cura dei bambini affetti dalla cosiddetta ADHD, la sindrome della disattenzione e eccessiva vivacità. In una circolare dell’Agenzia, si riportano i dati di recenti studi clinici che dimostrano come i piccoli pazienti trattati con questa molecola presentano aumenti “clinicamente importanti” (dal 6 a 12%) o “clinicamente rilevanti” (ulteriore 15 – 32%) di pressione sanguigna e di ritmo cardiaco. Quasi la metà dei bambini riscontrano quindi variazioni in questi parametri, tali da causare un rischio grave per la salute in presenza di pregresse patologie o anomalie del sistema circolatorio. A tal fine, l’AIFA impone maggiore accuratezza nell’anamnesi prima della somministrazione del farmaco, e la compilazione di una check list per valutare la presenza di problemi cardiaci. La circolare, e relativi allegati è disponibile su sito dell’Agenzia: http://www.agenziafarmaco.gov.it/it/content/nota-informativa-importante-su-strattera-atomoxetina Luca Poma, giornalista e Portavoce di Giù le Mani dai Bambini, il più rappresentativo Comitato per la farmacovigilanza pediatrica nel nostro paese (www.giulemanidaibambini.org) ha dichiarato: “E’ l’ennesima dimostrazione del profilo di rischio di queste molecole psicoattive: tentando di normalizzare il comportamento di bambini ‘difficili’, si apre la strada ad altre e ben più gravi problematiche. Lo Strattera è epatotossico, espone al rischio di ideazioni suicidarie in bambi e adolescenti, e scopriamo ora con anni di ritardo che – come il suo ‘cugino’ Ritalin, della Novartis – può anche pregiudicare l’equilibrio cardiaco. Questi prodotti non curano nulla – conclude Poma – agiscono solo sui sintomi migliorando il comportamento del bambino nelle sue interazioni con la scuola e con il mondo adulto, ma a quale prezzo sul medio-lungo periodo?”.