Fonte: Informazione.it
“La diagnosi del cosiddetto ADHD, basato sull’uso di un programma al computer è equivalente alla lettura dei tarocchi. Indipendentemente dal metodo, tutto ricade su un’interpretazione soggettiva del comportamento, cosa assolutamente non scientifica.”
Proprio quando si pensava che le diagnosi psichiatriche non potessero diventare più strampalate, i Gran Guru del comportamento accettabile ricorrono a un test computerizzato: “misura il movimento e analizza i cambiamenti nello stato di attenzione per dare un quadro chiaro dei sintomi dell’ADHD.”
E’ degno di nota come, in questo ultimo tentativo di trovare una qualsiasi obiettività nella diagnosi dell’ADHD, gli psichiatri implicitamente ammettano la completa mancanza di supporto scientifico al cosiddetto disturbo mentale.
Ecco come riferiscono “funziona” questo test dell’ADHD al computer: il dispositivo Pearson Llc. Quotientè un computer dotato di attrezzature di rilevamento del movimento ad infrarossi (tramite cinghie per la testa e le gambe) che misurerebbe i movimenti degli esaminandi paragonandolo ad un database dei risultati di “veri” pazienti ADHD. Numerose varianti di immagini a forma di stella appaiono ad intermittenza sullo schermo, con la richiesta al soggetto in esame di fare la scelta appropriata premendo la barra spaziatrice. L’intero processo dura non più di 20 minuti e la registrazione di un eventuale eccessivo movimento potrebbe giustificare una diagnosi di ADHD.
Interessante, ma il termine di paragone (il “vero” paziente ADHD) è stato determinato ancora una volta dai criteri soggettivi forniti dal Manuale Statistico e Diagnostico dei Disturbi Mentali, (DSM). In breve, a prescindere da quanto riflettono i risultati del test al computer, non c’è ancora nessuna obiettività nella diagnosi: i criteri del DSM sono semplici liste di comportamenti che richiedono un’interpretazione soggettiva.
Nonostante Pearson spacci il test al computer come “oggettivo”, il risultato finale — la diagnosi — è ancora basata su criteri soggettivi. Come se questo non bastasse, Pearson afferma anche: il “disturbo da deficit di attenzione e iperattività è una condizione comune del cervello che rende difficile il controllo del comportamento “. L’ADHD è una “condizione comune del cervello?” Sembra scientifico, ma purtroppo non vi è nessun dato scientifico a sostegno di questo: nessuna evidenza di una “condizione”, un “disturbo”, una “malattia”, o qualsiasi anomalia neurologica/biologica del cervello definibile come ADHD.
La mancanza di obiettività in una diagnosi di ADHD è ulteriormente rafforzata in una sorprendente ammissione del Dr Rachel G. Klein, professore di psichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza al NYU Langone Medical Center, il quale commenta il nuovo test per l’ADHD al computer dicendo: “Siamo tutti per lo sviluppo di test oggettivi, ma la scienza non è ancora in grado di fare una diagnosi con una macchina.” Beh, non è mai stata in grado e mai lo sarà perché, in ultima analisi, la macchina dovrà sempre confrontarsi con una definizione di disturbo basata sul comportamento del paziente.
Non è strano quindi, che pur basandosi su un’interpretazione completamente soggettiva del comportamento, soprattutto per quanto riguarda i bambini, ci sia stato un aumento straordinario nella diagnosi del presunto ADHD con la successiva somministrazione di potenti psicofarmaci anfetaminici che pericolosamente alterano la mente?
Un recente studio pubblicato da JAMA Psychiatry rivela che il numero di visite risultanti in una diagnosi di malattia mentale per bambini e ragazzi di età inferiore a 21 anni è quasi raddoppiato dal 1995 al 2010. Oggi sei milioni e mezzo di bambini americani hanno una diagnosi di ADHD e quasi 5 milioni stanno prendendo farmaci anfetaminici per ADHD, classificati dal governo federale “Schedule II” in quanto presentano il “più alto potenziale di abuso e rischio di dipendenza di tutti i farmaci di utilità medica.” Ciò nonostante, le vendite stimolanti anfetaminici per ADHD sono salite a oltre 10 miliardi nel 2012 — quasi a raddoppiare i guadagni dal 2008.
Questi sono dati scioccanti, quando si capisce pienamente che non c’è alcuna scienza a sostenere un’anomalia del cervello definibile ADHD. Le stesse aziende farmaceutiche ammettono di non avere idea di come questi farmaci agiscano effettivamente sul cervello: un vero e proprio teatro psichiatrico dell’assurdo.
Produrre un test al computer per identificare il presunto ADHD è semplicemente mettere il fiocco a una bomba. Tutto all’apparenza molto utile e tecnologico, ma oltre ad essere assolutamente non scientifico, equivale anche a giocare alla roulette russa con la vita dei pazienti.
Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani raccomanda di informarsi attentamente, di non accettare facili diagnosi psichiatriche sia per se stessi che per i propri figli, ma richiedere accurate analisi mediche.