Psicofarmaci ai bambini: esperto mondiale concordava i risultati delle ricerche con le case farmaceutiche

Joseph Biederman, famoso esperto di psicofarmaci a livello mondiale, è stato accusato nei giorni scorsi di presentare risultati falsificati per aumentare i profitti di alcune aziende farmaceutiche.

Di Cristina Colantuono – tratto dal blog “Roba di donne”

INTERESSI COMMERCIALI. Dopo aver svolto per anni e anni numerosi studi grazie ai quali sono state varate linee guida valevoli in tutta Europa, l’uomo è ora accusato di essere stato assoldato per meri interessi commerciali da case come la Johnson & Johnson.
E la denuncia proviene da un autorevole accusatore: il New York Times.
La testata afferma infatti che il Dott. Biederman abbia commesso l’errore di presentare risultati di ricerche ancor prima di iniziarle. Nello specifico parliamo dell’efficacia di farmaci come il Concerta, un farmaco prescritto spesso per la sindrome da Iperattività e deficit di attenzione, ed il Risperdal, un antipsicotico utilizzato nel trattamento della schizofrenia che, a detta dell’esperto, avrebbe sicuramente ottenuto esiti positivi nelle sperimentazioni sui minori e ridotto al minimo i pericoli degli effetti collaterali.
STUDI PILOTATI. All’accusa di “pilotare” gli studi, si aggiungono poi le ulteriori prove esibite dagli inquirenti: mail e documenti della multinazionale farmaceutica che dimostrano quanto l’obiettivo ultimo fosse quello di utilizzare il massimo esponente per aumentare i profitti dalle vendite.
Lo scandalo assume proporzioni notevoli se pensiamo ai risvolti giudiziari e soprattutto agli effetti che questi falsi risultati avrebbero potuto portare nei trattamenti dei giovani pazienti.
A sua discolpa il medico, a parte una lettera di scuse, non è riuscito a fornire valide motivazioni neanche per la presenza di ingenti somme sui suoi conti personali e la provenienza delle stesse.
CORRUZIONE. Intervistati a riguardo Luca Poma, giornalista e rappresentante di “Giù le Mani dai Bambini“ (un Comitato che sostiene progetti e campagne a favore dei bambini) e Paolo Roberti di Sarsina, medico dirigente, hanno evidenziato quanto sia grave questo ennesimo caso di corruzione soprattutto per la fama ed il prestigio del Dott. Biederman, considerato da tutta la comunità medica-psichiatrica un valido esponente cui affidarsi per la scelta di trattamenti a base di psicofarmaci nella cura dei minori, anche qui in Italia.
Da tale episodio dovrebbe risultare una rinnovata attenzione riguardo alla sorveglianza etica e ad una maggiore vigilanza su temi così delicati, soprattutto se si è in presenza di giri d’affari a elevato respiro come quelli delle case farmaceutiche.

INTERESSI COMMERCIALI.

Dopo aver svolto per anni e anni numerosi studi grazie ai quali sono state varate linee guida valevoli in tutta Europa, l’uomo è ora accusato di essere stato assoldato per meri interessi commerciali da case come la Johnson & Johnson.

E la denuncia proviene da un autorevole accusatore: il New York Times.

La testata afferma infatti che il Dott. Biederman abbia commesso l’errore di presentare risultati di ricerche ancor prima di iniziarle. Nello specifico parliamo dell’efficacia di farmaci come il Concerta, un farmaco prescritto spesso per la sindrome da Iperattività e deficit di attenzione, ed il Risperdal, un antipsicotico utilizzato nel trattamento della schizofrenia che, a detta dell’esperto, avrebbe sicuramente ottenuto esiti positivi nelle sperimentazioni sui minori e ridotto al minimo i pericoli degli effetti collaterali.

STUDI PILOTATI.

All’accusa di “pilotare” gli studi, si aggiungono poi le ulteriori prove esibite dagli inquirenti: mail e documenti della multinazionale farmaceutica che dimostrano quanto l’obiettivo ultimo fosse quello di utilizzare il massimo esponente per aumentare i profitti dalle vendite.

Lo scandalo assume proporzioni notevoli se pensiamo ai risvolti giudiziari e soprattutto agli effetti che questi falsi risultati avrebbero potuto portare nei trattamenti dei giovani pazienti.

A sua discolpa il medico, a parte una lettera di scuse, non è riuscito a fornire valide motivazioni neanche per la presenza di ingenti somme sui suoi conti personali e la provenienza delle stesse.

CORRUZIONE.
Intervistati a riguardo Luca Poma, giornalista e rappresentante di “Giù le Mani dai Bambini“ (un Comitato che sostiene progetti e campagne a favore dei bambini) e Paolo Roberti di Sarsina, medico dirigente, hanno evidenziato quanto sia grave questo ennesimo caso di corruzione soprattutto per la fama ed il prestigio del Dott. Biederman, considerato da tutta la comunità medica-psichiatrica un valido esponente cui affidarsi per la scelta di trattamenti a base di psicofarmaci nella cura dei minori, anche qui in Italia.

Da tale episodio dovrebbe risultare una rinnovata attenzione riguardo alla sorveglianza etica e ad una maggiore vigilanza su temi così delicati, soprattutto se si è in presenza di giri d’affari a elevato respiro come quelli delle case farmaceutiche.

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