fonte: Il Corriere di Sicilia
Un ragazzo di 13 anni su quattro assume psicofarmaci senza alcuna prescrizione medica. Lo testimonia uno studio dell’Universita’ di Torino a cura della dottoressa Roberta Siliquini – Professore Ordinario di Epidemiologia, Igiene Generale e Sanita’ Pubblica, e diffuso dalla societa’ “Giu’ le mani dai bambini”. Lo studio ha preso in esame una casistica di 600 soggetti, ma il progetto di ricerca prevede di arrivare a 2.000 casi esaminati entro la fine del corrente anno, alla ricerca di conferme per un trend che vari commentatori esperti definiscono “inquietante”. Secondo Alberto Ugazio, Presidente della Societa’ Italiana di Pediatria (SIP), “l’automedicazione, o il fai da te e’ quanto di meno auspicabile possa esserci per la salute dei nostri bambini. Inoltre, l’ansia e’ un sintomo che va valutato attentamente: se non indica una patologia, la terapia farmacologica non e’ assolutamente indicata”. Secondo la professoressa Siliquini, infatti, molte assunzioni improprie di psicofarmaci avvengono per scelta degli stessi genitori, che cercano in questo modo di “dare una risposta agli stati di disagio dei propri figli”.
“Un fenomeno inquietante, in continua crescita ovunque nel mondo, come anche nel nostro Paese – ha commentato Luca Poma, giornalista e Portavoce nazionale di “Giu’ le Mani dai Bambini”, il piu’ rappresentativo comitato indipendente per la farmacovigilanza pediatrica in Italia (www.giulemanidaibambini.org) – che la nostra organizzazione aveva denunciato nel 2009, riprendendo i dati del ‘rapporto ESPAD’ che evidenzio’ gia’ allora il 10% di minori che utilizzavano psicofarmaci con modalita’ “fai da te”. I rischi sono molteplici – continua Poma – dagli effetti collaterali di queste molecole, che vanno dai problemi cardiaci anche gravi alla stimolazione di idee suicidarie, a seconda della classe farmacologica utilizzata, a quelli di carattere psicologico e pedagogico: stiamo permettendo la trasmissione ai nostri figli un modello sbagliato, ovvero che basta una pillola per risolvere qualsiasi problema. Tra l’altro questi prodotti – con buona pace delle norme stabilite dagli organismi sanitari di controllo – si reperiscono con estrema facilita’ su internet, pagando con un comune conto PayPal: sono perlomeno 7 anni che ci siamo messi a disposizione dell’Agenzia del Farmaco e dell’Istituto Superiore di Sanita’ una campagna seria di prevenzione su questo tema, che impegnerebbe ben poche risorse, ma il problema continua ad essere colpevolmente sottostimato. Ci appelliamo allora direttamente – conclude Poma – al Ministro della Salute Prof. Renato Balduzzi: non attendiamo che la situazione vada alla deriva, com’e’ gia’ successo in USA e in altre nazioni, perche’ qui e’ in gioco il futuro delle nuove generazioni del nostro paese”.
fonte: Il Corriere di Sicilia
Un ragazzo di 13 anni su quattro assume psicofarmaci senza alcuna prescrizione medica. Lo testimonia uno studio dell’Universita’ di Torino a cura della dottoressa Roberta Siliquini – Professore Ordinario di Epidemiologia, Igiene Generale e Sanita’ Pubblica, e diffuso dalla societa’ “Giu’ le mani dai bambini”. Lo studio ha preso in esame una casistica di 600 soggetti, ma il progetto di ricerca prevede di arrivare a 2.000 casi esaminati entro la fine del corrente anno, alla ricerca di conferme per un trend che vari commentatori esperti definiscono “inquietante”. Secondo Alberto Ugazio, Presidente della Societa’ Italiana di Pediatria (SIP), “l’automedicazione, o il fai da te e’ quanto di meno auspicabile possa esserci per la salute dei nostri bambini. Inoltre, l’ansia e’ un sintomo che va valutato attentamente: se non indica una patologia, la terapia farmacologica non e’ assolutamente indicata”. Secondo la professoressa Siliquini, infatti, molte assunzioni improprie di psicofarmaci avvengono per scelta degli stessi genitori, che cercano in questo modo di “dare una risposta agli stati di disagio dei propri figli”.
“Un fenomeno inquietante, in continua crescita ovunque nel mondo, come anche nel nostro Paese – ha commentato Luca Poma, giornalista e Portavoce nazionale di “Giu’ le Mani dai Bambini”, il piu’ rappresentativo comitato indipendente per la farmacovigilanza pediatrica in Italia (www.giulemanidaibambini.org) – che la nostra organizzazione aveva denunciato nel 2009, riprendendo i dati del ‘rapporto ESPAD’ che evidenzio’ gia’ allora il 10% di minori che utilizzavano psicofarmaci con modalita’ “fai da te”. I rischi sono molteplici – continua Poma – dagli effetti collaterali di queste molecole, che vanno dai problemi cardiaci anche gravi alla stimolazione di idee suicidarie, a seconda della classe farmacologica utilizzata, a quelli di carattere psicologico e pedagogico: stiamo permettendo la trasmissione ai nostri figli un modello sbagliato, ovvero che basta una pillola per risolvere qualsiasi problema. Tra l’altro questi prodotti – con buona pace delle norme stabilite dagli organismi sanitari di controllo – si reperiscono con estrema facilita’ su internet, pagando con un comune conto PayPal: sono perlomeno 7 anni che ci siamo messi a disposizione dell’Agenzia del Farmaco e dell’Istituto Superiore di Sanita’ una campagna seria di prevenzione su questo tema, che impegnerebbe ben poche risorse, ma il problema continua ad essere colpevolmente sottostimato. Ci appelliamo allora direttamente – conclude Poma – al Ministro della Salute Prof. Renato Balduzzi: non attendiamo che la situazione vada alla deriva, com’e’ gia’ successo in USA e in altre nazioni, perche’ qui e’ in gioco il futuro delle nuove generazioni del nostro paese”.