Fonte: Farmacista33
Negli Stati Uniti un adolescente su 25, nella fascia tra i 12 ed i 17 anni, assume farmaci antidepressivi della classe degli inibitori della ricaptazione della serotonina (Ssri). Il dato emerge da un’indagine realizzata dai Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie di Atlanta (Cdc), che ha monitorato 12.000 cittadini tra il 2005 ed il 2008, tra cui molti giovani. Il fenomeno riguarda anche la fascia adulta, in cui uno su 10 ricorre a questo tipo di terapia per gestire la depressione, ma la realtà, secondo gli esperti dei Cdc è che solo un terzo degli americani che hanno chiari sintomi depressivi sono in cura. «C’è un sacco di gente che sta male psicologicamente, ma solo pochi assumono i medicinali necessari», sostieneLaura Pratt, l’epidemiologa che ha condotto la ricerca. Valutando il profilo dei pazienti in terapia con gli Ssri, i ricercatori hanno notato che non c’erano differenze nelle condizioni socio-economiche e il consumo dei farmaci era omogeneo tra fasce di popolazione benestanti e quelle meno abbienti. Quello che invece faceva la differenza era il genere e l’etnia d’origine: donne e cittadini di razza bianca assumevano gli Ssri con più frequenza degli afro-americani, degli ispanici e degli uomini in generale.