Fonte: Adnkronos Salute
Dalla star del grunge Kurt Cobain al pittore Pablo Picasso, dallo scrittore Oscar Wilde ad attori grandi e maledetti come James Dean, fino a scienziati come Thomas Edison, e perfino al rivoluzionario Che Guevara. Tutti questi celebri personaggi devono – secondo una ricerca – il loro successo all’Adhd, la sindrome da iperattività e deficit di attenzione, che trasforma alcuni bimbi in ‘piccole pesti’.
Secondo lo studio condotto da Michael Fitzgerald del Trinity College di Dublino, in Irlanda, la sindrome potrebbe infatti essere l’interruttore che scatena il genio creativo. Questo perché, spiega lo studioso alla Bbc online, le persone con Adhd hanno l’abilità di iperfocalizzarsi sulle cose che interessano loro. Non a caso, tratti della sindrome sarebbero riconoscibili in grandi scrittori del passato, come Jules Verne e Mark Twain. Una buona notizia per i genitori alle prese con bimbi spesso distratti e incapaci di stare fermi troppo a lungo, caratteristiche che li portano sovente ad avere problemi a scuola. Parlando al meeting annuale del Royal College of Psychiatry’s Faculty of Academic Psychiatry, l’esperto ha sottolineato di poter dimostrare che proprio l’Adhd potrebbe tradursi in un vantaggio. Stando a Fitzgerald, è possibile identificare tratti della sindrome in una serie di personaggi storici e artisti di successo. Oltre ai precedenti, anche Clark Gable, Lord Byron e Sir Walter Raleigh farebbero parte della lista. “Gli stessi geni coinvolti nell’Adhd possono essere associati anche con la spinta a correre rischi”, dice. Un elemento che può essere problematico o auto-distruttivo, “ma può anche portare verso imprese strabilianti nel campo delle arti, della scienza e dell’esplorazione”. Insomma, secondo lo studioso anche il defunto leader dei Nirvana, Kurt Cobain, aveva un’incredibile abilità nel concentrarsi sulla scrittura musicale. “Le persone con Adhd hanno sintomi di deficit di attenzione, ma anche la capacità di concentrarsi in modo incredibile su una piccola area che trovano di particolare interesse. Chiaramente – avverte Fitzgerald – l’Adhd non è una garanzia di genialità, ma il tasso di lavoro mirato che produce può consentire al genio creativo di fiorire”. Per scoprire indizi della sindrome nei personaggi storici, lo studioso ha esaminato libri, opere e biografie. Scovando e mettendo insieme indizi come la “vita turbolenta” di Lord Byron, finito nei guai a scuola, che si abbina alla passione per il pericolo e all’atteggiamento appassionato e avventuroso. Nel mirino anche la fame insaziabile di nuovi stimoli di Walter Raleigh, invece, che “lo rese un celebre soldato, avventuriero ed esploratore”, assicura lo studioso. E così via, a caccia di genialità e tracce di Adhd nelle gesta di molti grandi del passato remoto e prossimo.