Fonte: FNOMCEO – Federazione Nazionale Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri
Il 18 maggio scorso l’AIFA ha diramato un’importante comunicazione sull’utilizzo degli antidepressivi nei bambini e negli adolescenti
Nel testo non si afferma nulla di nuovo rispetto a quanto le evidenze scientifiche hanno già messo in luce a partire dalla revisione europea su queste molecole farmacologiche attuata nel 2005. L’intenzione delle Autorità sanitarie italiane è stata piuttosto quella di richiamare l’attenzione dei medici prescrittori sulla pericolosità rappresentata da questi farmaci per i malati di più giovane età.
Per quanto riguarda la Paroxetina non si può non segnalare il rilievo sperimentale, la mancanza di “significativi dati efficacia a fronte di un aumentato rischio di comportamento suicidario e atteggiamento ostile”.
La raccomandazione dell’AIFA, che si basa sulla sperimentazione clinico-scientifica più recente, si alimenta anche dei risultati di un’analisi recente della letteratura, e su due metanalisi dei dati provenienti dai trial clinici randomizzati sull’utilizzo degli antidepressivi in età pediatrica. Da queste ricerche emerge un rischio doppio di effetti collaterali gravi e gravissimi nei bambini e negli adolescenti rispetto agli adulti nell’uso di queste molecole ad eccezione della fluoxetina che, pur confermando le problematiche sulla sicurezza dell’uso, raggiunge significativi parametri di efficacia.
(Pillole dal Mondo n. 1217, http://www.aifa.gov.it/content/aifa-comunicazione-sull’utilizzo-degli-antidepressivi).
(Da l’Audio In Rete progetto dell’Omceo di Torino ascolta qui)