Un blogger (100 bimbi – Il piccolo mondo dei grandi uomini di domani) scrive questo bel post critico su un superficiale articolo di La Repubblica sull’iperattività infantile.
Di: Paola Francesca Caselli – www.100bimbi.it
Ci sono giorni particolari durante l’anno in cui sembra che molti giornali facciano a gara tra loro per pubblicare sciocchezze, false notizie e diffondere informazioni fasulle.
E’ stato appena il caso del fantasma-bufala di Napoli, tanto per dirne una simpatica, ma tra ieri e oggi alcuni si stanno particolarmente distinguendo, in negativo ovviamente.
Tra questi il quotidiano Repubblica impegna addirittura un inviato negli Stati Uniti in un articolo che definirei veramente un pessimo servizio all’informazione e al giornalismo.
Piu’ avanti vi segnalo il link all’articolo, perchè è uno di quei casi in cui la breve citazione non può bastare e occorre leggerlo tutto per farsi un’idea chiara di chi scrive, di cosa, di come e soprattutto del perchè.
Ecco, da quegli Stati Uniti travolti dalla crisi economica, in piena mediazione nellaguerra libica e ancora scossi dal terremoto di ieri, suppongo che di argomenti ce ne sarebbero molti da trattare, proprio sul tema della salute, magari delle ripercussioni sulla salute di questi avvenimenti.
Da quegli Stati Uniti, patria della piu’ avanzata ricerca scientifica che, ad esempio, proprio in questi giorni ha portato un gruppo di ricercatori a scoprire il meccanismo che sta all’origine della sclerosi laterale amiotrofica, aprendo un’importantissima via per la possibilità di cura. Di cosa ci scrive invece l‘inviato di Repubblica Angelo Aquaro?
Ci pianta un lunghissimo quanto inutile articolo su una malattia inventata ad hoc da chi vende psicofarmaci, ovvero il cosiddetto ‘deficit di attenzione e iperattività‘. Cito il pregiato autore dell’articolo:
“Se i bambini di oggi sono l’America di domani c’è da mettersi le mani nei capelli. Un bambino su dieci soffre del disturbo più temuto dai genitori di tutto il mondo: il deficit di attenzione. Anzi: deficit di attenzione e iperattività. “Attention deficit hyperactivity disorder”: come è stata ribattezzata la sindrome più comodamente riassunta nella sigla AdHd.”Non è questa la sede per entrare in una lunga e approfondita disquisizione scientifica, nè aprire cause contro l’Istituto di Sanità americano ma è insopportabile che si continui a diffondere un’informazione sbagliata che riguarda la salute dei bambinie il loro futuro, instillando al contempo ansie immotivate nei genitori.
Di questa fantomatica sindrome di cui parla Repubblica, si parla molto anche da noi negli ultimi anni. Una malattia che non esiste e che infatti viene definita ‘disturbo‘.
Un disturbo che definisce anomali tutti quei bambini ‘iperattivi‘, quelli che ai miei tempi si chiamavano ‘vivaci’. Un disturbo che definisce anomali tutti quei bambiniche non amano stare ore seduti dietro un banco o chiusi in una stanza. Che si annoiano, che stanno sempre in movimento, che fanno fatica a concentrarsi.
Ai miei tempi non erano bambini malati. Erano bambini a cui le mamme faticavano a star dietro, ma che tutti guardavano come miracoli di energia.
Ai miei tempi erano i bambini fermi ingessati per ore dietro un banco che suscitavano preoccupazione. Ai miei tempi le nonne si preoccupavano se noi bambini non avevamo voglia di giocare e di correre dalla mattina alla sera.
Oggi, il pregiato autore dell’articolo ci dice che:
” il numero dei malati nella fascia d’età 5-17 anni è aumentato del 30 per cento: nel 1998 era pari al 6,9%, nel 2009 è cresciuta fino al 9% (un incremento relativo pari a circa il 30%). Gli studiosi non sanno spiegarsi nemmeno perché.”
e non contento aggiunge:
“Il fatto è che il deficit di attenzione è un disturbo dall’origine e dalle cure ancora misteriose.”
A Roma si direbbe ‘ma misteriose de che?’.
Cosa c’è di misterioso in un bambino pieno di vita ? Cosa c’è di misterioso nel fatto che i bambini delle nostre moderne città sono costretti in schemi, tempi e abitudini innaturali ?
Avevano intorno adulti molto piu’ sereni ed equilibrati, mentre oggi sono pressati dentro contenitori spazio-tempo nei quali vengono infilati sin dalla nascita e alimentati a giochi elettronici, tv e telefonini. L’importante è che non diano disturbo.
E questo è un altro aspetto centrale. Il disturbo. Un bambino vivo, vitale, sano disturba (fa rumore, dà da fare, crea disordine, scompiglia piani…) e da disturbatore si trasforma in disturbato.
E’ davvero così difficile e misterioso risalire alle ragioni per cui i bambini letteralmente “scoppiano” in scatole troppo piccole e tristi per loro, nelle quali noi adulti li costringiamo come se fossero dei pupazzi telecomandati, anzichè delle persone?
Certamente esistono casi in cui l’iperattività degenera in patologia ma non è mai lamalattia. E’ e resta un sintomo di un disagio che è nel complesso della vita del bambino.
In Italia ci sono circa 2000 bambini ai quali è stato diagnosticato il deficit di attenzione. Sapete come vengono trattati ? Con Anfetamine e cocktail di psicofarmaci.
Sapete quali sono i danni delle anfetamine sul cervello? Gravissimi e permanenti.
Ma il nostro pregiato autore ci segnala, senza farsi domande che:
“(bambini difficili) Destinati però a diventare adulti non meno facili: fino al 50 per cento dei malati conserva gli stessi sintomi nell’età adulta”
Mi pare che le risposte se vogliamo le possiamo trovare. Senza alcun mistero. Una domanda mi resta da condividere con voi: quando è che abbiamo cominciato amedicalizzare la nostra vita? A sostituire con i farmaci la nostra umanità?
Questo è il link dell’articolo: