1997 R.M. Lane
Gli antidepressivi producono degli effetti sulla funzionalità sessuale.
Autore: R.M. Lane
Università/laboratorio: Pfizer Inc. East 42nd Street, New York, NY 10017, USA
Abstract: Si riscontra un’alta percentuale di disfunzioni sessuali nella popolazione media e la disfunzione sessuale è spesso un sintomo integrante di uno stato depressivo. In aggiunta, tutti gli antidepressivi producono degli effetti sulla funzionalità sessuale, come risultato di effetti collaterali di questi medicinali e come riflesso del successo della terapia.
Gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) sono evidentemente associati a fenomeni di eiaculazione ritardata, incapacità di eiaculazione e assenza o ritardo dell’orgasmo.
Inoltre, l’incidenza della disfunzione sessuale ottenuta tramite gli auto-rapporti dei pazienti, non sembra essere in grado di riflettere la reale percentuale di disfunzione sessuale associate a terapie antidepressive ed è necessaria un’indagine sistematica perché una disfunzione sessuale potrebbe essere una causa non riconosciuta di non-compliance.
Gli SSRI possono avere anche degli effetti vantaggiosi sulle funzioni sessuali, e questi possono anche essere sotto-riportati a causa degli stessi fattori che in generale portano alla sotto-segnalazione di effetti collaterali sessuali. Inoltre, alcuni studi hanno suggerito un ruolo attivo degli SSRI nella gestione della eiaculazione precoce.
Gli effetti degli SSRI sul funzionamento sessuale sono chiaramente dose-correlati e possono variare nel gruppo in base al loro specifico effetto sui sistemi della dopamina e della serotonina e con la misura in cui i livelli plasmatici di questi farmaci si accumulano nel corpo col passare del tempo.
Diverse strategie utili sono state trovate per la gestione delle disfunzioni sessuali causate dagli SSRI, incluso aspettare che si sviluppi una tolleranza ai farmaci, ridurre le dosi, periodi di pausa dall’assunzione dei farmaci, passare ad altri antidepressivi e varie strategie di accrescimento con 5-HT2, α2 antagonisti dei ricettori adrenergici e agonisti del ricettore della dopamina.
Pubblicazione: Journal of Psychopharmacology, Vol. 11, No. 1, 72-82 (1997)
Riferimenti: http://jop.sagepub.com/cgi/content/abstract/11/1/72